Les faits divers dans le Diario fiorentino de Luca Landucci

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2012

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Michelle Schuller, « Les faits divers dans le Diario fiorentino de Luca Landucci », Arzanà. Cahiers de littérature médiévale italienne, ID : 10.3406/arzan.2012.1006


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I faits divers nel Diario fiorentino di Luca Landucci Il Diario fiorentino di Luca Landucci (1437-1516) — «speziale al Canto dei Tornaquinci» — è un'opera singolare, tra le grandi cronache medievali e i «Libri di famiglia» dei mercanti fiorentini, e costituisce una fonte d'informazioni di prima importanza sulla storia di Firenze dal tempo dei primi Medici alla battaglia di Marignano, soprattutto per quanto riguarda la vicenda di Savonarola. L'originalità di Landucci è che, oltre a questi grandi eventi storici, egli registra numerosi «fatti di cronaca», fenomeni naturali (temporali, terremoti, ecc., e nascite di mostri) come gli altri cronisti della stessa epoca, ma anche molti fatti di «cronaca nera» (assassini, stupri, rapine, suicidi, ecc.), che prendono semplicemente posto nell'ordine cronologico, unica struttura del testo. La tipologia di questi mirabilia che hanno sempre colpito gli uomini potrebbe trovare una lontanissima ed anacronistica similitudine con i faits divers odierni. Ma il loro interesse sta, soprattutto, nel modo con cui vengono narrati, che rivela alcuni aspetti della società fiorentina del tempo, e i suoi valori morali. Questi fatti straordinari, eccessivi, urtano le menti perché sono trasgressivi, rompono sia l'ordine della natura, sia l'ordine sociale. Richiedono quindi un'interpretazione : i fenomeni naturali sono letti come manifestazioni della giustizia divina ; gli atti umani devono essere sottomessi alla giustizia umana, perciò sono sempre inseriti nel discorso della giustizia e nella descrizione del castigo ; è da notare che gli atti di profanazione scandalizzano più di tutti gli altri. La narrazione di tali eventi, di cui per la più parte l'autore è stato testimone di persona, rivela una società violentissima, e anche profondamente impregnata dalla religione, dal timore, in un'epoca così turbata, di un Dio spietato. Landucci non ha, certo, una riflessione filosofica sulla storia, ci porta solo la testimonianza di un cittadino come gli altri. Il suo Diario costituisce una preziosa raccolta di momenti della vita della gente comune.

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