Cognomi e tipologia delle fonti. Note sulla nobiltà romana

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1998

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Sandro Carocci, « Cognomi e tipologia delle fonti. Note sulla nobiltà romana », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.1998.3621


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Sandro Carocci, Cognomi e tipologia delle fonti. Note sulla nobilità romana, p. 173-181. Per la grande nobiltà romana, fino al XIV secolo e oltre i nomi di famiglia, pur se già esistenti, vengono con frequenza omessi negli atti di natura patrimoniale, nelle indicazioni di confine e nelle liste di testimoni, cioè nelle fonti finora più ampiamente utilizzate per la ricerca antroponimica. La menzione di cognomi, viceversa, è immancabile nella documentazione di natura politica (statuti, cronache, lettere papali e angioine, ecc.) e nelle scritture di apparato (epigrafi tombali, iscrizioni di committenza, ecc). Questo scarto indica che il cognome ha una funzione non tanto «identificatoria», quanto autocelebrativa e soprattutto politica, di strumento atto a definire ambiti di potere. La constatazione - estendibile anche ad altre città italiane - è utile per una più corretta analisi delle fonti disponibili e per affrontare il problema, cruciale ma finora sostanzialmente eluso dalla ricerca, dell'influenza esercitata dai regimi politici suU'evoluzione del siste-ma antroponimico.

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