Politica imperiale ed ecclesiastici filo-francesi nello stato di Milano tra fedeltà e interessi (1535-1548)

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8 juin 2022

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Carlo Giannini Massimo, « Politica imperiale ed ecclesiastici filo-francesi nello stato di Milano tra fedeltà e interessi (1535-1548) », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.35782


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Il presente contributo intende mettere a fuoco l’atteggiamento che, dopo l’acquisizione dello Stato di Milano, Carlo V e i suoi ministri andarono elaborando nei confronti di quella parte significativa del clero e dell’episcopato che era politicamente legata alla corona francese. Quest’ultima, infatti, durante la sua dominazione, aveva favorito l’assegnazione delle principali sedi episcopali a soggetti italiani di provata fedeltà al re cristianissimo. Dopo il passaggio di Milano sotto l’autorità di Carlo V (1535) i prelati schierati con la Francia subirono il sequestro delle rendite beneficiarie nello Stato di Milano. Attraverso lo studio di alcune figure di ecclesiastici filo-francesi – come ad esempio Ippolito II d’Este, arcivescovo di Milano – emerge l’ambigua azione volta a contemperare la fedeltà a Francesco I e gli interessi familiari. In altri casi, come quello di Ottaviano Guasco, fu la capacità di cambiare campo (da quello francese a quello imperiale) a fare la differenza. In ogni caso, al termine del periodo considerato, si era consolidato l’economato dei benefici vacanti, ossia l’ufficio tenuto da un ecclesiastico di nomina imperiale e pontificia incaricato non solo dell’amministrazione dei benefici privi di titolare, ma anche di quelli sotto sequestro per motivi politici.

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