Una cronaca urbana contro la crisi familiare

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12 janvier 2021

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Manuel Rossi, « Una cronaca urbana contro la crisi familiare », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.9038


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Il presente saggio vuole approfondire le reazioni culturali al declassamento attraverso un caso-studio: quello del pisano Luigi Navarrette (1638-1688). In particolar modo ci si soffermerà sul Sogno, la cronaca scritta da Navarrette in seguito all’accusa di furto ai danni del Monte Pio di Pisa con il conseguente arresto ed allontanamento dalla vita pubblica. Fu proprio per superare questa situazione di drammatica crisi che Luigi, oltre a difendersi in tribunale, elaborò una cronaca dedicata alla propria città. Tuttavia al centro del Sogno non troviamo l’histoire bataille della mitica Pisa repubblicana, bensì un «dialogo sopra l’ingratitudine dei pisani» ovvero il ritratto di una città soffocata, fiaccata dai suoi stessi cittadini con un evidente parallelismo tra la propria condizione di decadenza e quella dell’intera città. L’idea di utilizzare la cronaca come strumento di riscatto sociale fa del Sogno un unicum nell’annalistica toscana, offrendo a questa materia nuovi spunti di riflessione che si distaccano dalle osservazioni esclusivamente connesse alla tradizione antiquaria. Il Sogno costituisce dunque un’occasione per riflettere sull’utilizzo della cronaca come strumento di riscatto sociale e di capacità di rappresentazione di un’intera comunità urbana.

The present paper aims to analyze the cultural reactions to the downgrade through a study case: that of Pisan Luigi Navarrette (1638-1688). We will focus specifically on the Sogno (Dream) the narration written by Navarrette following the charge of theft against Monte Pio of Pisa with the consequent arrest and estrangement from public life. It was just to overcome this dramatic crisis that Luigi, apart from defending himself in court, realized a narration dedicated to his own city. However at the center of the Dream we do not find the histoire bataille of the mythical republican Pisa, but a «dialogue over the ungratefulness of the Pisans» that is the portrait of a stifled city, tired by its own citizens with an evident parallelism between its own decadence n and the one of the whole city. The idea of using the narration as a tool of social redemption makes of the Sogno an unicum in the Tuscan annalistic, offering new food for thought that stands out from the observations related to the antiquarian tradition. For this reason, The Sogno is an opportunity to reflect on the use of the narration as a social redemption tool and the opportunity to represent a whole urban community.

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