Moderno e Postmoderno: stili e strategie

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30 août 2016

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Elio Franzini, « Moderno e Postmoderno: stili e strategie », Rivista di estetica, ID : 10.4000/estetica.1069


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Di fronte alla varietà di espressione artistiche che si pongono, o si sono poste, sotto il sigillo del Postmoderno, si vuole qui indagare se esso sia un variegato, e generico, movimento artistico sviluppatosi, a partire dagli anni Settanta, nel design, nell’architettura, nell’urbanistica, nel cinema o comunque nella generalità di quelle che un tempo erano chiamate “arti figurative” oppure un autonomo stile, con i suoi propri e specifici connotati. Il punto di partenza è, in ogni caso, che il Postmoderno è una strategia artistica associata a idee “radicali” e che, contrapponendosi, almeno implicitamente, al “Modernism”, ne spezza il progressivo universalismo adottando strategie legate alla parodia, al pastiche, alla citazione, in modo da reinventare il passato. Spezzare la narrazione del Moderno genera progressivamente, anche se non con evidenza, un nuovo “stile”, che pervade il mondo delle arti e della comunicazione. La conclusione, tuttavia, è che il Postmoderno non possa definirsi solo come “rottura” dei fondamenti dei vari “modernismi”. Al contrario, se se ne vuole comprendere un senso teorico e artistico, bisogna dedurre che esso si pone nella strategia del Moderno, inteso come pluralità dialogica, dove privilegiare una voce piuttosto che un'altra è solo il segno della scelta di una specifica curvatura interpretativa, non di una verità che si afferma a scapito di altre. La difficoltà di restringere questo mobile e variegato insieme in una sola immagine, induce così alla certezza che, proprio in virtù delle sue irrisolte aporie, l’epoca in cui viviamo sia nata qui: la genesi e lo sviluppo del Moderno ha mostrato che non vi è spazio per un’astratta purezza e che meccanico e organico, ragione e retorica, logica ed estetica, storico e antistorico, pur opposti, e per nulla dialettici, in una società che non è, e non sarà mai, di “puri spiriti”, hanno prodotto quella complessità che anche oggi attraversiamo, “nominandola” in vari modi.

Postmodernism is a general term which is applied to literature, art, philosophy, architecture, fiction, and cultural and literary criticism. His first result was an ironic collage approach to construction that combines several traditional styles into one structure. As collage, meaning is found in combinations of already created patterns. But Postmodernism is also a reaction to the assumed certainty of scientific, or objective, efforts to explain reality. It can be described as a set of critical, strategic and rhetorical practices employing concepts such as difference, repetition, the trace, the simulacrum, and hyperreality to destabilize other concepts such as presence, identity, historical progress, epistemic certainty, and the univocity of meaning. The paradox of the postmodern position is here that, in placing all principles under the scrutiny of its skepticism, it must realize that even its own principles are not beyond questioning. If it is never possible to evaluate a discourse according to whether it leads to objective truth, how did the established discourses become part of the prevailing worldview of the modern era? Habermas’ critique of postmodernism argues that postmodernism contradicts itself through self-reference, and notes that postmodernists presuppose concepts they otherwise seek to undermine, e.g. freedom, subjectivity, or creativity. Postmodernism is perhaps a rhetorical application of strategies employed by the artistic avant-garde of the Nineteenth and Twentieth centuries. On his view, postmodernism is an illicit aestheticization of knowledge and public discourse. Against this, it is perhaps possible to rehabilitate modern reason as a “style”, a system of procedural rules for achieving consensus and agreement among communicating subjects.

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