14 septembre 2009
Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1423-3983
Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1663-4438
All rights reserved , info:eu-repo/semantics/openAccess
Guglielmo Gorni, « «Né cal di ciò chi m’arde». Riscritture da Orazio e Virgilio nell’ultimo Bembo », Italique, ID : 10.4000/italique.62
Nell’edizione postuma delle Rime del Bembo si legge, per la prima volta a stampa, un sonetto di materia amorosa che si segnala per il lessico ricercato, specie in sede di rima, e per la complessa sintassi, retta da mano maestra. «Sono questi ― scrive Dionisotti ― probabilmente gli ultimi, certo, fra gli ultimi (cfr. CVII) versi d’amore del Bembo». È sonetto invernale, a quanto dichiara la «nevosa bruma» che, come in una “petrosa” dantesca, non basta a mitigare il fuoco interno che consuma il ...