«Né cal di ciò chi m’arde». Riscritture da Orazio e Virgilio nell’ultimo Bembo

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14 septembre 2009

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Italique

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Guglielmo Gorni, « «Né cal di ciò chi m’arde». Riscritture da Orazio e Virgilio nell’ultimo Bembo », Italique, ID : 10.4000/italique.62


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Nell’edizione postuma delle Rime del Bembo si legge, per la prima volta a stampa, un sonetto di materia amorosa che si segnala per il lessico ricercato, specie in sede di rima, e per la complessa sintassi, retta da mano maestra. «Sono questi ― scrive Dionisotti ― probabilmente gli ultimi, certo, fra gli ultimi (cfr. CVII) versi d’amore del Bembo». È sonetto invernale, a quanto dichiara la «nevosa bruma» che, come in una “petrosa” dantesca, non basta a mitigare il fuoco interno che consuma il ...

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