18 décembre 2013
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Simona Pannuzi, « La laguna di Ostia : produzione del sale e trasformazione del paesaggio dall'età antica all'età moderna », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.1507
Le saline poste sul litorale romano hanno rappresentato dall’antichità ad oggi uno dei luoghi di produzione del sale più importanti della Penisola ed una fonte rilevante di sostentamento per il territorio. E’ necessario innanzi tutto distinguere tra l’area utilizzata come saline nel territorio portuense e quella in riva sinistra del fiume. Fondamentale per lo studio del territorio e delle saline di Ostia è la precisa determinazione della reale estensione e dell’eventuale trasformazione nel corso dei secoli della laguna retrodunare, formata dallo stagno collegato al mare tramite un canale e dalle saline vere e proprie. Finora scarse notizie si conservano per l’età antica e medievale, mentre la cartografia rinascimentale e moderna descrive l'estensione del bacino acquifero in modo indicativo e sempre diverso ; invece i recenti studi geomorfologici del territorio propongono ipotesi ricostruttive tra loro non del tutto concordi. La recente ricerca archeologica, in parte coadiuvata da analisi geopedologiche, sta consentendo di delimitare topograficamente l’estensione della laguna almeno per l’epoca romano-imperiale. Inoltre, riguardo all’attività di produzione del sale sono conservati documenti di particolare interesse nell’Archivio di Stato di Roma.