10 décembre 2012
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Fabio Furciniti, « La presenza greca in area latina e i rapporti tra Oriente e Occidente nell’ultima fase del tardo Antico », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.175
In occasione del Concilio del 680-681, la Chiesa di Milano condannò il monotelismo, la dottrina dell’unica volontà nella persona del Cristo, inviando un proprio pronunciamento, costituito da una Suggestio e da una Expositio fidei, direttamente a Costantino IV. Tale documento, redatto dal greco Damiano a nome del metropolita Mansueto, rappresentò il ritorno della sede milanese nei grandi dibattiti che avevano interessato Oriente e Occidente nel tardo antico. La sinodica milanese, considerando gli svariati contesti entro cui si è sviluppata nel tempo la sua circolazione, dall’età carolingia fino all’Inghilterra della Riforma enriciana, oltre ad aver costituito attraverso i secoli medievali un autorevole riferimento dottrinale, fornì, in età moderna, anche una certificazione chiara del ruolo del re nella Chiesa. Sicché, non soltanto la Suggestio e l’Expositio fidei milanesi devono considerarsi a pieno titolo tra le fonti relative al concilio ecumenico di Costantinopoli del 680-681, ma alla loro voce orientale in Occidente, per secoli autorevole testimone di ortodossia, sembra doversi riconoscere una rinnovata attualità a contatto con gli infuocati dibattiti religiosi che nella prima parte del secolo XVI secolo squassarono la Cristianità latina.