Sul consolidarsi del cognome nell'età repubblicana al di fuori della classe senatoria e dei liberti

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1991

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Heikki Solin, « Sul consolidarsi del cognome nell'età repubblicana al di fuori della classe senatoria e dei liberti », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.n6lnuv


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Il cognome penetra nella nomenclatura della plebe romana soltanto all'inizio dell'età imperiale, ma ingenui muniti del cognome cominciano ad apparire già verso la metà del II secolo, forse anche un poco prima. Tuttavia si tratta di casi eccezionali; la moda di scegliersi un cognome si diffuse molto lentamente tra la plebe romana. Poiché non era tuttavia proibito da alcun decreto di portare dei cognomi, allora la gente normale poteva eccezionalmente dare cognomi ai suoi figli, imitando così costumi onomastici dell'aristocrazia romana. Anche l'aristocrazia municipale poteva portare dei cognomi molto presto. Esempio lampante ne è Praeneste, e quel che è interessante, c'è un contrasto stridente nell'uso del cognome tra l'aristocrazia della città (v. retro) libera e la plebe comune della città che portava dei cognomi in misura molto minore; ma anche la nuova classe dirigente della colonia portava solo raramente cognomi. Altri esempi particolarmente trattati nel contributo sono Capua, Pompei e Delo.

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