Ruolo politico e funzione economica di un ufficio : l’interposizione dei decreti a Roma tra Cinque e Seicento

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2004

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Simona Feci, « Ruolo politico e funzione economica di un ufficio : l’interposizione dei decreti a Roma tra Cinque e Seicento », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.q959ow


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Il saggio esamina l’autorizzazione dei magistrati agli atti di volontaria giurisdizione (tra cui rientravano donazioni, insinuazioni e alienazioni, assegnazione di tutori e curatori, addizioni di eredità, ecc.) a Roma in età moderna. Tuttavia per delineare alcuni degli aspetti che qualificano l’ufficio romano e per penetrare una realtà tutta schiacciata sulle formule stereotipate degli atti notarili, si è privilegiato il periodo che corre tra i pontificati di Sisto V e di Paolo V. Durante questo ventennio, infatti, l’interposizione dei decreti è investita anch’essa dal processo di crescita dello Stato e di ridefinizione dei rapporti tra municipio e papato. Entrambe le istituzioni hanno lasciato tracce documentarie preziose per rispondere ad alcune domande : quali magistrature romane avevano la competenza di interporre i decreti ; quali ufficiali ricevevano tale facoltà ; quale rendita economica assicurava la funzione e, infine, come fu impiegata una simile fonte di reddito.

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