Italique privilégie la poésie italienne de la Renaissance dans la période qui va de Pétrarque à l’âge baroque. Cette poésie italienne, en latin et en langue vulgaire, a représenté des siècles durant la poésie par excellence et a constitué pour tous un modèle. Son intense maniérisme, la cadence harmonieuse de son style, qui faisaient autrefois son prix, la tiennent à l’écart du goût contemporain, si friand d’originalité. Une relecture moderne de cet extraordinaire patrimoine s’impose et Italique entend y contribuer. Le titre de la revue fait référence au caractère typographique (inventé par Aldo Manuzio) le plus en vogue au XVIe siècle italien. Et il trouve un support idéal dans la merveilleuse collection de livres rares qui forme le noyau de la Fondation Barbier-Mueller pour l’étude de la poésie italienne de la Renaissance, instituée en 1997 auprès de la Faculté des lettres de l’Université de Genève. La collaboration est ouverte aux spécialistes, aux maîtres reconnus et aux jeunes chercheurs, avec des contributions en italien, en français, et en anglais.
La varietà linguistica e culturale che caratterizza la produzione dell’astigiano Giovan Giorgio Alione (1460?-1521?) resta tutt’ora da esplorare, anche dopo il breve ma folgorante giudizio di Gianfranco Folena che ritiene l’Opera jocunda (1521) «un monumento singolare di lingua teatrale, che dopo la...
«L’Alfabeto è senza dubbio il componimento più alto e compiuto della produzione pavana del ’500»: con queste parole Marisa Milani introduce il testo dell’Alfabeto dei villani pavano pubblicato all’interno del suo volume di Antiche rime venete. Trascorsi più di vent’anni da questo giudizio – ripreso...
Angelo Beolco, Ruzante, muore il 17 marzo 1542, mentre si appresta a mettere in scena per l’Accademia degli Infiammati, in casa di Giovanni Cornaro, la Canace, che Sperone Speroni aveva scritto tra il 9 gennaio e il 9 marzo 1541, a seguito delle discussioni sorte nell’Accademia sulla tragedia (e in s...
Nel ritratto postumo, datato 1562 e oggi alla National Gallery of Scotland, del grande Giovan Battista Moroni, il poeta bergamasco Giovanni Bressani (1490-1560) è rappresentato tra una pila di libri mentre tiene in mano una carta su cui sono vergati dei versi e sul tavolo ha un poemetto manoscritto....
In posto di rilievo nella storia della poesia in pavano della seconda metà del Cinquecento spetta alla fortunata raccolta delle Rime di Magagnò, Menon e Begotto in lingua rustica padovana articolata in quattro parti, pubblicate per la prima volta rispettivamente nel 1558, 1562, 1569, 1583 e di cui s...
Le fortune letterarie del bergamasco coincidono in certa misura con quelle della celebre maschera di Zanni-Arlecchino, grazie alla quale l’idioma proverbialmente ispido dei facchini (o qualcosa che gli somiglia) dilaga dalle valli orobiche a Venezia, per conquistare poi l’industria tipografica, le pi...
Avere a disposizione le edizioni critiche del manoscritto Chigiano L. VIII. 302 (C) e delle Rime d’amore uscite a Mantova per i tipi di Osanna nel 1591 significa poter ampliare di molto le nostre conoscenze sull’evoluzione della struttura e del testo della lirica tassiana. In particolare le Rime d’am...
La letteratura dialettale riflessa nel veneto e Bartolomeo Cavassico Tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, in quell’area veneta che si era dimostrata così precocemente e profondamente aperta alla suggestione dei modelli poetici toscani, si assiste a un’esuberante fioritura di...
La vasta produzione poetica di Gabriello Chiabrera annovera anche un cospicuo numero di componimenti di tema bacchico, riuniti per la prima volta da Giacomo Paolucci nel 1718, sotto il titolo Vendemmie di Parnaso. Il corpus, costituito di 53 poesie di vario metro, non fu mai considerato unitario dal...
Il nome di Giulio Cesare Croce (San Giovanni in Persiceto, 1550 – Bologna, 1609), cantimbanco celebre soprattutto per Le sottilissime astuzie di Bertoldo, scritte in lingua (come, del resto, la grandissima parte delle sue opere), meriterebbe di figurare a più riprese, vorrei dire in più capitoli, ent...
Nei 338 endecasillabi del Cheribizo, un poemetto anonimo stampato a Milano nel 1624 e scritto in un sapido «lombardo artificiale, solo intenzionalmente bergamasco», un oscuro poeta (identificato da Dante Isella con Bernardo Rainoldi) porge in dono alla sua amata, la Togna, un catino di cristallo di ro...
Maffio Venier è prima di tutto una lacuna editoriale. Il grande numero di testimoni e la natura occasionale, oscena, privata di gran parte dei suoi testi ci consegnano una situazione filologicamente disperante e con molti punti destinati a restare nel cono d’ombra del dubbio. Venier nacque nel 1550, fi...
La letteratura dialettale ligure conobbe un solido sviluppo artistico solo a partire dalla metà del Cinquecento. Prima di questa data infatti, al netto di alcune attestazioni letterarie risalenti alla fine del secolo XII (il Contrast bilingue Domna, tant vos ai preiada e il Descort plurilingue Eras q...
Nel corso dell’ultimo secolo la letteratura scritta in dialetto dal Quattrocento in avanti si è guadagnata le attenzioni di critici, filologi e storici della lingua, tanto da far parere remota la famosa constatazione di Leopardi che i dialetti italiani non sarebbero «stati ridotti a forma, nè applica...
Mentre, o dotti Signori,Del mio debile ingegnoUn picciol parto a tributarvi io vegno:Chiedo scusa a l’ardir, menda agli errori,Chè non ho, come in Voi, l’arte e i colori. Così scrive «Carlo Malvasia» (come preferisce firmarsi anche nelle lettere) nella dedica manoscritta autografa vergata in bel cors...
1. Nei tre decenni e mezzo intercorsi dall’edizione critica delle rime di Giovanni Muzzarelli, uno dei primi imitatori (nonché amico perso- nale) di Pietro Bembo, sono stati rintracciati diversi nuovi testimoni delle sue poesie. Dato lo stato degli studi, non è sorprendente scoprire che ve ne siano...
On peut admettre que le beau a pris naissance dans le laid plutôt que l’inverse.Theodor W. Adorno, Théorie esthétique En marge de l’ut pictura poësis – dont on sait, depuis le livre de Rensselaer W. Lee, la centralité dans la pensée esthétique de la Renaissance – et de la véritable « aliénation » (D...
I Sonetti di Benedetto Varchi Presso lo stampatore ducale Lorenzo Torrentino, nel 1555 e nel 1557, uscirono a Firenze le due raccolte poetiche di Benedetto Varchi. Della prima, che nella città del giglio era apparsa con una dedica al principe Francesco de’ Medici, lo stesso anno sarebbe apparsa, poc...
Nel saggio dedicato all’eco letteraria della guerra d’Oriente nella poesia veneziana, Carlo Dionisotti scriveva della grande attenzione che questa ricevette per tutto il Cinquecento fino alla battaglia di Lepanto. Un evento, quest’ultimo, che come nessun altro fatto storico di quel secolo – scrive an...
Il ruolo del Petrarca volgare nella trattatistica d’arte del Cinquecento può apparire relativamente marginale, a fronte dell’imponente diffusione di citazioni dal Canzoniere nei coevi trattati di poetica e retorica, senza contare l’incidenza di lemmi e versi petrarcheschi nei vocabolari, nei commenti...
O poeta, taci che non sai ciò che ti dica La différence de Léonard Évoquer Léonard et ce qu’il ne paraît pas abusif d’appeler son réquisitoire contre les poètes en guise d’introduction à ce numéro d’Italique consacré au dialogue entre la « poésie et les arts » relève-t-il de la provocation ? Léonard...
Uno studio sistematico sulla fortuna storica della scultura monumentale nelle fonti dal Seicento al Novecento, a partire necesariamente dal contesto romano, potrebbe puntare l’attenzione sul ruolo che hanno assunto committenti, artisti e letterati contemporanei e critici e storici dei secoli seguent...
Occorre fare violenza alle nostre abitudini inveterate di lettori del ventunesimo secolo per immaginare quale dovette essere la reazione di quei lettori che per primi ebbero tra le mani il «petrarchino» originario, cioè l’edizione in-ottavo delle Cose volgari di Messer Francesco Petrarcha (Canzonier...