Apollo, Orione e la crisi beotica (osservazioni su un vaso perduto del pittore di Syriskos)

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2001

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Persée

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MESR

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Fabio Caruso, « Apollo, Orione e la crisi beotica (osservazioni su un vaso perduto del pittore di Syriskos) », Mélanges de l'école française de Rome (documents), ID : 10.3406/mefr.2001.10663


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Un vaso attico proveniente da Agrigento presenta un’inedita versione della morte di Orione, che si spiega, al pari di altri monumenti degli anni cinquanta del V secolo a. C., come il frutto della propaganda antibeotica di Atene. Non mancano infatti indizi per vedere in Orione l’obiettivo di un’offensiva mirante a delegittimare i tentativi di Tebe per ricompattare la lega beotica. La natura allegorica della scena è del resto giustificata dal carattere del suo autore, il pittore di Syriskos, membro di un atelier particolarmente sensibile a temi politici. Anche la Sicilia in questi anni vide l’azione di un nuovo organismo federale, la synteleia dei Siculi voluta da Ducezio, ed il mito di Orione ha un’appendice siciliana localizzata nell’area dello Stretto. La parabola del leader siculo – del quale Agrigento fu la principale nemica – si spense con la fondazione di Kale Akte, in una zona ricadente nella sfera di influenza di Zancle-Messana. La presenza del vaso in una necropoli agrigentina può così essere effetto di una rilettura occidentale dell’immagine.

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