Jacopo Strada. Collezionismo e macchine tra Riforma e Controriforma

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2002

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Luisa Dolza, « Jacopo Strada. Collezionismo e macchine tra Riforma e Controriforma », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2002.9868


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Nel 1617, esce a Francoforte, postumo, in francese e tedesco e con cento illustrazioni di famosi artisti dell’epoca, l’esemplare in folio del «teatro » di Jacopo Strada a Rosberg. Nella breve prefazione il nipote Ottavio «bourgeois romain nepvue et héritier unique dudit seigneur » asserisce che quello che ha dato alle stampe è il frutto del lavoro del nonno Jacopo, uno dei primi antiquari europei, noto e ricco collezionista, numismatico ed editore. Si ricostruiscono in questa sede le ragioni che hanno spinto Strada, celebre antiquario in odore di eresia, a dedicarsi, se non al disegno, di sicuro alla collezione di vari tipi di «mulini a vento, a acqua, a cavallo, a mano e ad altri tipi di pompe e varie invenzioni » , inquadrando le sue ambizioni artistiche e collezionistiche nella frenetica febbre antiquaria della metà del Cinquecento e nel nuovo ruolo che le macchine e la loro rappresentazione assumono nella cultura rinascimentale.

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