Su un elmo falisco a figure rosse da Cerveteri e sulla deposizione di elmi fittili nei corredi tombali di età ellenistica

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2006

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Laura Ambrosini, « Su un elmo falisco a figure rosse da Cerveteri e sulla deposizione di elmi fittili nei corredi tombali di età ellenistica », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2006.10983


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A Roma, nel Museo di Villa Giulia è conservato un elmo fittile di produzione falisca a figure rosse rinvenuto a Cerveteri, attribuito dal Beazley al Pittore dello stamnos di New York GR 641 e da B. Adembri al Pittore Marcioni. L’oggetto reca la raffigurazione di Dioniso ed Arianna affrontati, con un satiro e Pan. L’elmo, imitazione fittile di un elmo bronzeo di tipo pseudoattico (tipo attestato in Italia soltanto in Apulia), è un unicum. Dotato di valore simbolico e decorato con una raffigurazione dalla forte valenza escatologica, è stato commissionato ad un vasaio-pittore falisco, attivo alla metà del IV sec. a. C. – a Falerii Veteres o a Caere –, per essere deposto in un corredo funerario allo scopo di sottolineare l’identità e la funzione professionale del defunto (un guerriero). La pratica di deporre elmi fittili nelle sepolture, circoscritta finora all’ambito apulo, suggerisce di avanzare l’ipotesi che l’elmo appartenga alla deposizione di un guerriero (mercenario ?) morto a Caere intorno alla metà del IV sec. a. C., periodo in cui la città è in lotta contro Roma.

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