2007
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Silvia Bobbi, « Nascita della speculazione edilizia moderna e ruolo dei materiali da costruzione nella Milano riformista del secondo Settecento », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2007.10357
In occasione dell’inaugurazione del naviglio di Paderno (11 ottobre 1777) l’arciduca Ferdinando d’Asburgo rischia di provocare uno scandalo associando alla sua comitiva i capomastri e appaltatori che hanno realizzato l’idrovia. La spiegazione di un tale azzardo risiede nella volontà di rendere bene accetto un nuovo campo di investimento speculativo, nell’ambito del milieu negoziante e affaristico milanese, quello edilizio, reso appetibile dal notevole accrescimento di prezzo che i materiali da costruzione hanno conosciuto nell’ultimo secolo. Per profittare di una simile occasione d’investimento i negozianti debbono tuttavia associarsi alle imprese edili più solide e concorrenziali, in grado di controllare capillarmente il mercato dei materiali, come quella dei Fé, a cui viene concesso il monopolio informale dei pubblici appalti in Lombardia in età teresiano-giuseppina e a cui si associa lo stesso arciduca per attuare le sue speculazioni. Simbolo della nuova forma di investimento che a Milano diventerà una delle maggiori, nel corso dell’Ottocento, e dell’aggradimento di cui ormai gode presso le élites meno retrive è il teatro alla Scala, realizzato a spese dei palchettisti per speculare sulla vendita dei palchi. forma di investimento che a Milano diventerà una delle maggiori, nel corso dell’Ottocento, e dell’aggradimento di cui ormai gode presso le élites meno retrive è il teatro alla Scala, realizzato a spese dei palchettisti per speculare sulla vendita dei palchi.