« Le fabbriche non sono come gli alberi che esistono da sempre »

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19 novembre 2019

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Jessica Borotto, « « Le fabbriche non sono come gli alberi che esistono da sempre » », Cahiers du GRM, ID : 10.4000/grm.1950


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Ces dernières années, le Caliban et la Sorcière de Silvia Federici a profondement marqué les féminismes francophones. Ses hypothèses sont le fruit d’un travail collectif et militant entamé en 1971, l’année de la fondation du Mouvement international pour le salaire contre le travail domestique et poursuivi tout au long d’une production intellectuelle très riche dont les auteures principales sont Leopoldina Fortunati, Mariarosa Dalla Costa et Selma James. L’objectif de ce bref article est de souligner les raisons pour lesquelles lire ces auteures et connaître l’histoire de leurs luttes est important aujourd’hui. Ce qui est en jeu, outre l’importance historique des positions et des hypothèses des auteures en question, c’est des traditions de lutte. La réapparition de Silvia Federici sur la scène du féminisme francophone et italien a comme conséquence possible la mise en question de certains récits dans lesquels se reconnaissent les mouvements autonomes, en particulier les mouvements autonomes italiens. Negli ultimi anni, i femminismi francofoni sono stati seganti dalla traduzione (2014) del Calibano e la Strega di Silvia Federici. Le ipotesi di Federici sono il frutto di un lavoro collettivo e militante iniziato nel 1971, anno della fondazione del Movimento internazionale per il salario contro il lavoro domestico e prolungato in una ricca produzione intellettuale, che precede il Calibano e la Strega, di cui le autrici principali sono Leopoldina Fortunati, Mariarosa Dalla Costa e Selma James. L’obiettivo di questo breve articolo è di mostrare le ragioni per cui leggere i loro testi e conoscere la storia delle loro lotte è importante. Oltre al peso storico delle posizioni e delle ipotesi delle autrici di cui è questione, ciò che è in gioco nella rivalutazione dei loro testi, sono delle tradizioni di lotta, in particolare quelle dei movimenti autonomi del Veneto. La riapparizione di Silvia Federici nel panorama del femminismo contemporaneo francofono e italiano ha quindi come conseguenza possibile la problematizzazione delle narrazioni attraverso le quali questi movimenti scrivono la loro storia.

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