30 juin 2017
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Corinna Bottiglieri, « Il testo e le fonti del Liber pandectarum medicinae di Matteo Silvatico », Kentron, ID : 10.4000/kentron.680
Il Liber medicinae pandectarum di Matteo Silvatico, medico e professore di medicina, attivo a Salerno e Napoli tra il 1297 e il 1342, fu dedicato al re di Napoli Roberto d’Angiò nel 1332 e conobbe un grande successo in tutta Europa. Dopo l’editio princeps napoletana del 1474, numerose edizioni a stampa si susseguirono ancora nel secolo successivo. La struttura dell’opera è quella di un grande lessico alfabetico i cui lemmi, catalogati secondo denominazione latina, greca e araba, sono i nomi di semplici d’uso medicinale e alimentare, di organi del corpo umano, di malattie, di preparazioni farmaceutiche. Obiettivo di questo contributo è illustrare, sulla base di alcuni esempi, i problemi emersi durante il lavoro di preparazione ad una futura edizione critica di quest’opera, che ancor oggi si può leggere soltanto nelle antiche edizioni a stampa : tra questi, in particolare l’identificazione delle fonti utilizzate da Silvatico e di conseguenza il riconoscimento dell’apporto dell’autore, l’individuazione dei riferimenti alla diretta esperienza dell’autore, la trasformazione dell’assetto dell’opera (indici, numerazione dei lemmi, ecc.) e la stratificazione delle aggiunte al testo dai manoscritti alle stampe.