La devotio : per un’analisi storico-religiosa della (auto)consacrazione agli dèi inferi nella religione romana

Résumé It En

Con il termine devotio si indica propriamente il rito della religione romana mediante il quale durante una battaglia il generale poteva votare se stesso o un legionario del proprio esercito agli dèi inferi (cosiddetta devotio ducis, strettamente collegata ai Decii Mures), oppure fare lo stesso con una città appena conquistata e privata delle sue divinità tutelari (devotio hostium). Destinatarie del rito sono in entrambi i casi le divinità infere, soprattutto i Mani e Tellus : nella devotio è infatti fortemente esaltato il legame con la terra. Il rito va distinto dalla defixio. Il termine con il tempo muterà di significato fino ad assumere la moderna valenza di « devozione ». In questo articolo vorrei apportare degli argomenti a favore della verosimiglianza di tale rito come tramandato delle fonti, o almeno di alcune delle caratteristiche che lo compongono, piuttosto che considerarlo un mero espediente narrativo o una « costruzione » storiografica.

The term devotio strictly speaking indicates the Roman religious ritual whereby during a battle the general could sacrifice himself or a legionary of his army to the gods of the underworld (a so-called devotio ducis, closely linked to the Decii Mures). He could do the same with a city that had just been conquered and stripped of its tutelary deities (devotio hostium). In both cases, the recipients of the rite are the infernal deities, especially the Manes and Tellus: the connection with the earth is in fact strongly emphasized in the devotio. This rite is also to be distinguished from the defixio. The meaning of the term will change over time and finally acquire the modern meaning of « devotion ». In this article I should like to argue in favour of the plausibility of this rite as it is described in the sources, or at least of some of its characteristics, rather than to consider it a mere narrative device or a historiographical construct.