27 janvier 2020
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Francesco Meo, « Muro Leccese nell’età del Ferro. Forma e organizzazione insediativa di un abitato indigeno della Puglia meridionale », Mélanges de l’École française de Rome - Antiquité, ID : 10.4000/mefra.7404
Il contributo focalizza l’attenzione su uno dei principali contesti indigeni della Puglia meridionale, Muro Leccese, al fine di realizzare un’analisi spaziale dell’abitato dell’età del Ferro e di inquadrare le dinamiche di sviluppo del centro. L’ultimo ventennio di ricerche archeologiche in numerose aree del paese moderno, unito alla bibliografia storica, restituisce il quadro di un villaggio di capanne organizzate per nuclei abitativi sparsi su un territorio di 70 ettari che vive tra la metà dell’VIII e la metà del VI secolo a.C., momento nel quale si registra una trasformazione interna all’insediamento stesso. Dall’ubicazione dei ritrovamenti si evince come il villaggio avesse forma differente rispetto alla città cinta da mura nel IV secolo a.C., con il grande lacus che svolge un ruolo determinante nell’impianto delle abitazioni. La notevole estensione del sito consente di proporre un ruolo dominante nel comprensorio dell’entroterra idruntino già dall’età del Ferro anche se ancora poco chiare sono le dinamiche che hanno reso possibile uno sviluppo così rapido, avvenuto nell’arco di circa mezzo secolo. Il confronto con Oria, altro sito della Puglia meridionale per il quale sono state finora proposte dimensioni superiori ai 50 ettari, consente una riflessione sulla differente occupazione del territorio e sulle diverse dinamiche di crescita dei due insediamenti.