Giovani incurabili a Milano in età moderna

Fiche du document

Date

14 octobre 2021

Type de document
Périmètre
Langue
Identifiant
Organisation

OpenEdition

Licences

All rights reserved , info:eu-repo/semantics/openAccess


Mots-clés

Milan disabled children foundling hospitals hospitals for incurables child abandonment poor families San Vincenzo in Prato Hospital of Milan Ospedale Maggiore di Milano Milano disabilità giovanile brefotrofi ospedali per incurabili abbandono infantile povertà Ospedale di San Vincenzo in Prato (Milano) Ospedale Maggiore di Milano

Citer ce document

Flores Reggiani, « Giovani incurabili a Milano in età moderna », Mélanges de l’École française de Rome - Italie et Méditerranée modernes et contemporaines, ID : 10.4000/mefrim.10439


Métriques


Partage / Export

Résumé It En

Fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, gli esposti milanesi con disabilità fisiche o intellettive oppure considerati folli erano ricoverati nell’Ospedale di San Vincenzo in Prato, che dipendeva dall’Ospedale Maggiore, l’ente deputato alla cura dei trovatelli della città e del Ducato. I documenti prodotti dai due istituti e dalle autorità civili fanno emergere comportamenti contrastanti. I piccoli incurabili convivevano, finché era possibile, con le famiglie biologiche, mentre talvolta venivano rifiutati dalle famiglie affidatarie contadine ed erano esclusi dagli orfanotrofi. L’Ospedale Maggiore, d’altra parte, applicava in modo molto flessibile le norme di ammissione e dimissione, in particolare nei confronti delle femmine, e tentava di offrire ai maschi disabili, che erano marchiati socialmente con soprannomi allusivi, una formazione artigianale.

Between the Seventeenth and the Eighteenth centuries, Milanese foundlings with physical and intellectual impairments or «insanity» were assisted by the Hospital of San Vincenzo in Prato, administrated by the Ospedale Maggiore, a general hospital, which took care of all foundlings of the city and of the Ducato. Conflicting attitudes emerge from related documents. They suggest that, in the Eighteenth century, even the poorest families would keep impaired children, as long as they could provide for them. «Incurable» children were refused by orphanages and occasionally rejected by peasant foster families. However, the Ospedale Maggiore had very flexible rules of admission and discharge, especially for girls, and, when possible, offered impaired boys, which were labelled with allusive nicknames, an artisan training.

document thumbnail

Par les mêmes auteurs

Exporter en