Iconografia urbana, coscienza civica e simboli del potere nella Sicilia aragonese

Fiche du document

Auteur
Date

16 décembre 2019

Type de document
Périmètre
Langue
Identifiant
Relations

Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1123-9883

Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1724-2150

Organisation

OpenEdition

Licences

https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ , info:eu-repo/semantics/openAccess



Citer ce document

Paola Vitolo, « Iconografia urbana, coscienza civica e simboli del potere nella Sicilia aragonese », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.5638


Métriques


Partage / Export

Résumé It En

Il sepolcro della regina Maria di Sicilia (1363-1401, regina dal 1377) nella Cattedrale di Catania, sebbene di modesto valore artistico e, per di più, giunta fino a noi gravemente mutila, offre tuttavia la possibilità di condurre riflessioni a diverso livello su una fase molto delicata della politica siciliana, in cui il riassetto dei tradizionali equilibri di potere si accompagnò ad una crescita di iniziativa e di consapevolezza da parte delle autorità cittadine e delle loro rappresentanze. Se la scelta di un artista locale fu probabilmente il riflesso di una perdita di centralità sul piano culturale di Catania in questi anni, la singolare iconografia del sepolcro, probabilmente commissionato dalle autorità cittadine, è da leggersi come il manifesto di una “alleanza” tra Catania e il potere regale. La forza di questo messaggio, che si accompagna alla rappresentazione più antica finora nota di un “palazzo di città” in Sicilia, può aver quindi contribuito alla sua conservazione durante i lavori di riallestimento degli spazi interni della Cattedrale in Età moderna.

The tomb of Queen Mary of Sicily (1363-1401, queen since 1377) in the Cathedral of Catania, is a work of modest artistic value and, moreover, come down to us badly mutilated. However, it offers the possibility to reflect at various levels on a very delicate phase of the Sicilian history, in which the reorganization of the traditional political balances was accompanied by a growth of initiative and awareness on the part of the city authorities and their representatives. If the choice of a local artist can be considered the consequence of a loss of cultural vitality of Catania in these years, the singular iconography of the sepulcher, probably commissioned by the city authorities, is to be read as the manifesto of an “alliance” between Catania and royal power. The strength of this message, which is accompanied by the first known representation of a “civic palace” in Sicily, may therefore have contributed to its preservation during the reorganization of the liturgical spaces of the Cathedral in the Modern Age.

document thumbnail

Par les mêmes auteurs

Exporter en