Il reimpiego a Bologna: una lunga tradizione da Bertrando del Poggetto a Cesare Mattei

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8 juin 2021

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Paolo Cova, « Il reimpiego a Bologna: una lunga tradizione da Bertrando del Poggetto a Cesare Mattei », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.8910


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Nel territorio bolognese a causa di molteplici ragioni, della congenita mancanza di pietre e marmi al riutilizzo lapideo per fini ideologici o politico-dinastici, la pratica del reimpiego ha radici molto antiche. Il saggio si concentra su alcuni esempi di questa lunga storia tra Medioevo e modernità. Il primo è relativo all’altare marmoreo che Giovanni di Balduccio realizzò per la Rocca papale di Galliera. Dopo la distruzione del castello, nel 1334 l’ancona venne ricollocata in San Domenico per essere dispersa nel 1605. La seconda vicenda è quella dei capitelli bentivoleschi, scolpiti in momenti diversi per la Domus di Stra’ San Donato. Dopo che questa fu distrutta, i due notevoli manufatti furono montati nel portico di casa Bellei Dalle Tuate. L’ultimo episodio è relativo al collezionismo ottocentesco di Cesare Mattei, che riutilizzò notevoli sculture felsinee dei Dalle Masegne e di Jacopo della Quercia per decorare la sua eccentrica e bizzarra dimora: la Rocchetta a Riola di Vergato.

The lack of stones and marble in Bologna area has stimulated the reuse of materials for sculpture across the centuries. This essay focuses on three examples of such long lasting local habit spanning from the Middle Ages to the modern period. The first one concerns Giovanni di Balduccio’s marble altar sculpted for the papal fortress of Galliera. After the castle’s demolition in 1334, this altarpiece was relocated in the church of San Domenico, and got lost in 1605. The second case study concerns the bentivolesque capitals, which were sculpted in different moments for the palace of Stra’ San Donato. After the destruction of the building, these two remarkable artworks were mounted in the portico of the Bellei Dalle Tuate house. My last object of study will be related to Cesare Mattei (1809-1896) and his collection of sculptures. He gathered and reused significant Bolognese sculptures by Dalle Masegne and Jacopo della Quercia to decorate his eccentric and bizarre residence: the Rocchetta in Riola di Vergato.

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