Quando il santo non basta più : simboli cittadini non religiosi nell'Italia bassomedievale

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1995

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Paolo Golinelli, « Quando il santo non basta più : simboli cittadini non religiosi nell'Italia bassomedievale », Publications de l'École Française de Rome, ID : 10670/1.2vx37y


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Nel seguire l'evoluzione del culto per i santi patroni cittadini, si intende riconsiderarne l'importanza nell'Italia bassomedievale, alla luce di altri simboli cittadini che vanno proponendosi : quali i miti di fondazione, statue romane ο romaniche poste in zone centrali della città, quali le piazze dei mercati, e, in qualche caso, oggetto di feste e forme civili di culto. In particolare ci si sofferma su tre momenti paradigmatici : la statua della Bo- nissima (Bona extima) di Modena, forse raffigurazione di Matilde di Cano- sa, posta su di un'edicola con le misure al centro della piazza del mercato ; il culto di Virgilio, vero nume tutelare della città di Mantova, effigiato sulle monete fin dalla metà del ΧΠ secolo, e rappresentato in un bassorilievo, ed in una statua al centro di piazza Erbe, che Carlo Malatesta fece demolire nel 1397, perché oggetto di riti pagani ; il Regisole di Pavia, una statua romana tipo Marcaurelio, oggetto simbolico di contesa tra Pavesi e Milanesi, e centro di un rito polisemico, ricordato da Opicino de Canistris, per cui nella festa di s. Giovanni ev. intorno ad esso si bruciavano due alberi, ed il podestà su di un pulpito teneva un discorso sulle lodi della città, unendosi così i fuochi delle feste solstiziali della tradizione indoeuropea, una statua romana, la ricorrenza cristiana e culminando il tutto nella lode della città, essendo il podestà celebrante.

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