II cerimoniale come linguaggio politico

Résumé It

Roma fu in anticipo rispetto al resto dell'Europa nell'elaborazione di un sapere cerimoniale e per prima creò figure burocratiche che monopolizzarono la scienza segreta ed esclusiva dei riti, offrendo in questo senso un modello alle corti europee. A livello istituzionale la separazione, effettiva all'inizio del XVII secolo, tra Congregazione dei Riti e Congregazione del Cerimoniale mostra un'esigenza, maturata negli stessi ambienti di curia e progressivamente più profonda nel corso del Seicento, a differenziare i due ambiti - quello religioso e quello più strettamente politico -, ma è anche l'esito della progressiva dilatazione della sfera cerimoniale. La corte di Roma, nell'Europa del Cinque-Seicento è luogo di competi- zione, ma anche di riconoscimento e di formalizzazione delle gerarchie fra gli Stati. Il saggio si propone di dimostrare come il cerimoniale romano fosse un codice regolatore, ma non un corpus immobile e statico di regole. Analizzando episodi precisi di conflitto si delinea anzi un'immagine dinamica e aperta del cerimoniale : una pratica fondata sulla consuetudine e sulla storia in evoluzione costante in uno scenario politico internazionale drammatico che, con la fine della guerra dei Trenta anni, vede ridimensionato il ruolo di Roma e la capacità propositiva del cerimoniale politico romano.