Paese perduto

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2019

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Claudio Galderisi et al., « Paese perduto », HAL-SHS : littérature, ID : 10670/1.4j7nv0


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“È un paese sperduto” si dice: non c’è espressione più giusta. Ci si arriva solo perdendosi. Nulla da fare, nulla da vedere. Sperduto sin dall’inizio forse, talmente sperduto prima ancora di esserlo stato che questa perdita è solo la forma della sua esistenza. Ed io, stupidamente, sin dall’origine, cerco di preservarlo. Volevo fosse se stesso, immobilizzato nella propria perfezione, e che ad ogni istante fosse possibile riempirsene.Due fratelli, che abitano in città, possiedono in un cascinale isolato una casa di famiglia. Uno dei due ha appena ereditato da un cugino che viveva come un selvaggio nella propria fattoria. Al loro arrivo, vengono a sapere della morte di una ragazza del paese. Gli ossequi hanno luogo l’indomani.Come nelle antiche tragedie, l’azione si svolge nell’arco di due giornate invernali, nel cuore di montagne deserte. Gli dei che la reggono sono al tempo stesso grotteschi e terrificanti. Si chiamano Alcol, Inverno, Merda, Solitudine. Questi non impediscono, però, che i loro sudditi diano prova di vera grandezza. Ciò che viene seppellito, in questo romanzo di impronta autobiografica, sono gli ultimi contadini. E anche la bellezza, di cui non si riesce mai a elaborare il lutto.

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