2024
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https://hdl.handle.net/20.500.13089/127a5
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https://doi.org/10.4000/127a5
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Nell’estate del 64 d.C. un grande incendio partito dal Circo Massimo distrusse buona parte del centro di Roma. Le attività di rinnovamento dal fuoco cambiarono drasticamente l’intero assetto urbanistico del Colle Oppio, perché furono l’occasione per l’imperatore Nerone di estendere anche qui la nuova residenza imperiale, nota come domus Aurea. Alla morte di Nerone, la politica urbanistica di Vespasiano e della dinastia dei Flavi, volta alla restituzione al popolo delle aree già della domus Aurea, portò alla realizzazione di vasti complessi dedicati ad uso pubblico. Tra questi vanno compresi anche i grandi edifici pubblici scoperti nell’area della galleria sudoccidentale delle Terme di Traiano, con importanti testimonianze artistiche, come l’affresco della “Città Dipinta”. La nuova rivoluzione urbanistica che cambiò definitivamente l’aspetto del colle Oppio fu tuttavia quella determinata dalla costruzione delle Terme di Traiano. L’enorme impianto pubblico, progettato da Apollodoro di Damasco, si estendeva su 60.000 mq, e la sua imponente presenza, da quel momento in poi, caratterizzò il paesaggio urbano del Colle Oppio.