La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa

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1994

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Maria Antonietta Tomei, « La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.1994.1868


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Maria Antonietta Tomei, La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa, p. 1025-1079. Comunemente si ritiene che la Roma Quadrata romulea, il cui perimetro viene descritto da Tacito in un passo divenuto famoso (Ann, XII, 24), occupi Tintera sommità del Palatino, arrivando a coprire l'altura orientale che fronteggia il Celio; diversa era l'opinione di Pietro Rosa il quale, nei suoi scavi, scopri che il Palatino era diviso da un intermontium in due alture, di cui quella orientale era la Velia. La Roma Quadrata delle fonti occupava pertanto solo la sommità occidentale ed aveva una superficie piuttosto ristretta, come altre città del Lazio primitive Lo scavo di resti cospicui delle mura primitive, e delle tre porte di accesso, tutte addossate alla collina occidentale, sembravano a Rosa elementi decisivi per la sua ricostruzione. In un momento in cui il dibattito sulla Roma Quadrata è particolar- (v. retro) mente vivo, si ripropone la ipotesi di Rosa che, finora trascurata, appare ancora valida nei suoi presupposti.

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