La statuaria dantesca nell'Italia liberale : tradizione, identità e culto nazionale

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1997

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Bruno Tobia, « La statuaria dantesca nell'Italia liberale : tradizione, identità e culto nazionale », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.1997.4479


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Bruno Tobia, La statuaria dantesca nell'Italia liberale : tradizione, identità e culto nazionale, p. 75-87. La «riscoperta» di Dante in Italia, a partire dall'inizio del XIX secolo, fa tutt'uno con il processo risorgimentale. La figura di Dante venne assunta corne emblema dell'intera storia d'Italia e il suo culto si prolungò precocemente nella sfera monumentale. Di fronte a Santa Croce a Firenze venne eretta nel 1865, per il seicentenario dantesco, una statua del sommo poeta. È l'esempio più cospicuo di un movimento che voleva coniugare cultura e politica per fini riaffermativi dei valori patriottico-risorgimentali. Un'altra versione della monumentografia dantesca è quella mobilitativa nei casi di Napoli e di Trento. Nel primo caso, contrastato nella sua realizzazione, l'intento dei promotori fu esplicitamente anticlericale; nel secondo, sul finale del secolo e in terra ancora austriaca, lo scopo fu di tipo irredentistico.

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