La tutela del patrimonio archeologico nel Regno di Napoli tra Sette e Ottocento

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2001

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D'Alconzo Paola, « La tutela del patrimonio archeologico nel Regno di Napoli tra Sette e Ottocento », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2001.9808


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Nel testo si traccia la storia delle prime leggi di tutela dei beni culturali emanate nel Regno di Napoli al tempo di Carlo e Ferdinando di Borbone (1734-1824), passando per il decennio in cui lo stato fu retto da Giuseppe Bonaparte, e poi da Gioacchino Murat (1806-1815). L’ispirazione illuministica dei primi provvedimenti, la questione dell’appartenenza dei beni costituenti le collezioni reali, la difficoltà di concretare l’intenzione legislativa in una efficiente amministrazione : dalle prime prammatiche, promulgate nel 1755, fino ai decreti emessi nel 1824, tutti questi temi concorrono a saldare le esigenze di tutela con concezioni che evolveranno verso la consapevolezza del nesso essenziale tra quel patrimonio e il territorio, la civiltà, la storia stessa di una nazione ; e insieme rivelano la contemporanea azione di due opposte tendenze : l’affermazione del diritto personale del sovrano sui beni storicoartistici, ma anche la volontà di consentirne la conservazione e la pubblica fruizione.

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