Lettrici e lettori sospetti davanti al Tribunale dell’Inquisizione nella Venezia post-tridentina

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2003

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Persée

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Xenia von Tippelskirch, « Lettrici e lettori sospetti davanti al Tribunale dell’Inquisizione nella Venezia post-tridentina », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2003.10000


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Ricomponendo i discorsi pronunciati davanti al tribunale dell’Inquisizione veneziana dalla difesa e dall’accusa si cerca di dedurre in che termini venisse considerato chi sapeva leggere e quale influenza si riteneva che questa capacità esercitasse sull’identità morale, intellettuale e religiosa di una persona. La capacità di saper leggere, connotata positivamente in altri contesti (ad esempio dagli umanisti), era considerata dal tribunale dell’Inquisizione uno strumento ambiguo. Si osserva come la Chiesa fosse riuscita ad influenzare l’immaginario dell’epoca sul tema delle letture. I dettagliati e minuziosi interrogatori ci tramandano da un lato la difficoltà di stabilire chiaramente l’identità eretica o ortodossa di un lettore o di una lettrice (e quindi quanto fosse problematico giungere ad un giudizio semplice e veloce), dall’altro le misure prese per identificare la «qualità » della persona.

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