Assisi da città-santuario a città dei santuari

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2005

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Mario Sensi, « Assisi da città-santuario a città dei santuari », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2005.10461


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Diversi sono le ragioni per cui ad Assisi, la città che ha dato i natali a s. Francesco e a s. Chiara e dove i loro corpi riposano, compete l’appellativo di «Città Santuario», ruolo che le è stato riconosciuto durante l’ultimo conflitto mondiale dai due fronti belligeranti. Evidenziate alcune analogie con Loreto, altra città santuario, per sottolineare il ruolo determinante svolto, per ambedue, dai papi, si evidenziano quegli eventi che scandiscono il cammino fatto da Assisi. Grosso modo quattro tappe. La prima va dall’età romana fino a S. Francesco. La seconda, caratterizzata da un rinnovato fervore edilizio cui diede l’avvio lo stesso s. Francesco, architetto di Dio, si concluse circa un secolo dopo la sua morte, quando la città acquistò la facies attuale. Viene sottolineato il ruolo determinante dei papi, in particolare di Gregorio IX e di Alessandro IV che hanno fatto di Assisi una «città santuario». Nei secoli successivi l’emulazione tra le famiglie francescane ha fatto sì che, accanto ai due santuari ‘ ad corpus’, si affermassero anche altri luoghi sanfrancescani, anch’essi meta di pellegrinaggi. Non a caso la guida del Coronelli (1705) definisce Assisi «città dai molti santuari» . L’ultima fase riguarda i nostri giorni, per cui non solo dai cattolici, ma anche dai non cristiani si guarda ad Assisi, come «Icona della pace» . Merito di Paul Sabatier la riscoperta da parte del grosso pubblico della città del «Poverello» , mentre si deve a papa Giovanni XXIII, recatosi e Loreto e alla tomba di s. Francesco per implorare un felice esito del Concilio Vaticano II, l’aver dato l’avvio all’attuale fase per la quale ruolo determinante è stato quello svolto da Giovanni Paolo II, più volte pellegrino ad Assisi. Nei secoli successivi l’emulazione tra le famiglie francescane ha fatto sì che, accanto ai due santuari ‘ ad corpus’, si affermassero anche altri luoghi sanfrancescani, anch’essi meta di pellegrinaggi. Non a caso la guida del Coronelli (1705) definisce Assisi «città dai molti santuari » . L’ultima fase riguarda i nostri giorni, per cui non solo dai cattolici, ma anche dai non cristiani si guarda ad Assisi, come «Icona della pace » . Merito di Paul Sabatier la riscoperta da parte del grosso pubblico della città del «Poverello » , mentre si deve a papa Giovanni XXIII, recatosi e Loreto e alla tomba di s. Francesco per implorare un felice esito del Concilio Vaticano II, l’aver dato l’avvio all’attuale fase per la quale ruolo determinante è stato quello svolto da Giovanni Paolo II, più volte pellegrino ad Assisi.

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