I dubbi sui sacramenti dalle missioni «ad infideles» : percorsi nelle burocrazie di Curia

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Le difficoltà incontrate dai missionari nell’amministrazione dei sacramenti presso popolazioni di recente convertite che hanno radici e livelli culturali diversissimi, dai cinesi agli autoctoni americani o agli africani, provoca a Roma un’intensa attività giurisdizionale che coinvolge il Sant’Uffizio e la Congregazione de Propaganda Fide con diverse competenze. Come testimoniano le fonti archivistiche delle due istituzioni, qui sondate a fondo, gli effetti della pratica dei sacramenti sulla mentalità e sulla vita sociale dei territori di missione, suscitano nei missionari (pur dotati di poteri spirituali, le facultates) frequentissimi dubia, in particolare sul battesimo e il matrimonio, che essi indirizzano a Roma. L’illustrazione di numerosi casi e soprattutto l’analisi delle risposte delle autorità romane (espresse dalle opinioni di teologi e giuristi), mostra come il conflitto tra la norma dottrinale, con il suo valore giuridico, e la prassi missionaria costituisca per la Chiesa di Roma una finestra sulla realtà delle missioni che consente anche una conoscenza complessa del mondo e uno sforzo di adattamento del cattolicesimo tridentino. con il suo valore giuridico, e la prassi missionaria costituisca per la Chiesa di Roma una finestra sulla realtà delle missioni che consente anche una conoscenza complessa del mondo e uno sforzo di adattamento del cattolicesimo tridentino.