2009
Copyright PERSEE 2003-2023. Works reproduced on the PERSEE website are protected by the general rules of the Code of Intellectual Property. For strictly private, scientific or teaching purposes excluding all commercial use, reproduction and communication to the public of this document is permitted on condition that its origin and copyright are clearly mentionned.
Roberto Farinelli, « L’avvio delle iniziative granducali per la coltivazione dell’allume a Massa Marittima », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2009.9484
Lo stato di Firenze e quello di Siena – dal 1559 riuniti sotto il dominio dei Medici – offrivano buone opportunità di produzione mineraria e le iniziative ducali si indirizzarono verso ogni genere di risorsa : dal ferro al rame, dall’argento all’allume, dal vetriolo al marmo e persino alle pietre preziose e all’oro fluviale. Alla base di queste iniziative minerarie e metallurgiche – eterogenee per natura e dimensioni – confluirono istanze politiche, desiderio di profitto, ricerca di prestigio, volontà di assicurare uno sviluppo economico a regioni marginali e dal precario controllo politico : un coacervo di ragioni e di aspirazioni che sarebbe arbitrario voler rescindere a tutti i costi. Nell’arco del principato di Cosimo I si registra un intenso impulso per rinvigorire tale settore produttivo ed in questo periodo si operarono profondi mutamenti nei sistemi di sfruttamento delle miniere toscane. Ai primi di novembre 1554 le truppe medicee si erano già impossessate di Massa, che da allora Cosimo I volle uno dei caposaldi per il controllo della Maremma ; i presupposti per una ripresa delle attività si realizzarono solo nel corso degli anni Sessanta, una volta esauritisi gli ultimi strascichi bellici, che proseguirono ben oltre la caduta di Siena nelle mani degli imperiali, nell’aprile 1555. profondi mutamenti nei sistemi di sfruttamento delle miniere toscane. Ai primi di novembre 1554 le truppe medicee si erano già impossessate di Massa, che da allora Cosimo I volle uno dei caposaldi per il controllo della Maremma ; i presupposti per una ripresa delle attività si realizzarono solo nel corso degli anni Sessanta, una volta esauritisi gli ultimi strascichi bellici, che proseguirono ben oltre la caduta di Siena nelle mani degli imperiali, nell’aprile 1555.