Castelli, villaggi e poteri locali : modelli e varianti

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2009

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Luigi Provero, « Castelli, villaggi e poteri locali : modelli e varianti », Mélanges de l'école française de Rome, ID : 10.3406/mefr.2009.9520


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Per leggere il confronto scientifico tra Italia e Francia attorno ai temi della società e dei poteri rurali, il punto di partenza obbligato è costituito dalla thèse di Pierre Toubert sul Lazio, sia per la rilevanza delle sue analisi (che individuano nei castelli una struttura globalizzante attorno a cui si può intrecciare una trama particolarmente fitta di collegamenti), sia per la sua capacità di agire da tramite tra le due storiografie, proponendo alla comunità scientifica italiana modelli di matrice francese. L’efficacia di Toubert è però tanto più rilevante in quanto si inserisce in un contesto storiografico in cuipur in un quadro di prevalenza dell’interesse per le cittài temi relativi alla società rurale avevano subìto importanti sviluppi grazie agli studi di Giovanni Tabacco e Cinzio Violante per quanto riguarda le strutture sociali e di potere, e di Emilio Sereni ed Elio Conti per le forme del paesaggio agrario. L’interferenza tra questi modelli e i suggerimenti introdotti da Toubert ha consentito una vera e propria esplosione degli studi dedicati alle campagne italiane, con una rilevante varietà tematica e metodologica, grazie anche allo sviluppo dell’archeo logia medievale. Diversa e indubbiamente più ridotta l’attenzione dei medievisti francesi per la storiografia italiana : se l’Italia ha assunto un ruolo di rilievo nell’elaborazione dell’idea di una peculiarità dell’area mediterranea rispetto all’Europa settentrionale, gli studi dei medievisti italiani hanno trovato solo sporadicamente lettori attenti nella medievistica francese. Negli ultimi decenni si è infine assistito a un’importante convergenza attorno al tema dell’origine e dei funzionamenti delle comunità rurali.

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