“To Own or Not to Own”. Post-socialist Housing Policy, Privatism and Regimes of Vulnerability in Prague, Czech Republic

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8 janvier 2024

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Michal Lehečka, « “To Own or Not to Own”. Post-socialist Housing Policy, Privatism and Regimes of Vulnerability in Prague, Czech Republic », Archivio antropologico mediterraneo, ID : 10.4000/aam.2228


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Résumé En It

In the course of 2016, housing prices in Prague started to grow rapidly, as a result of long-term pressure generated by stagnation of construction industry, a constant influx of newcomers, speculations, shared economy platforms, etc. These globally embedded processes brought to light almost forgotten urban vulnerables: the non-owners. Prague’s current housing situation emerged from the post-socialist way of ownership liberalization and deregulation, often labelled as a regime of privatism (Hirt 2012). After the 40-year period of state-driven socialist ownership, 1990’s and 2000’s privatization transformed approx. 90% of housing stock into private property. Private ownership was thus rediscovered as a component of social status while simultaneously both city and the state abandoned any pro-active housing policy. Based on fieldwork conducted on peripheries of Prague, my paper focuses on various forms of housing vulnerability in Prague. A situation of non-owners, who have to cope with danger of displacement, will be confronted with the strategies and practices of the “newcomers” – post-Soviet region immigrants who are moving in and buying apartments in similar suburban housing estates. Examined through individual spatialities, temporalities, and hybrid regimes of in/out and local/global the paper will discuss the post-socialist housing market.

Nel corso del 2016, i prezzi delle case a Praga hanno iniziato a crescere rapidamente, come risultato di una pressione di lungo termine generata dalla stagnazione dell’industria edile, dal costante afflusso di nuovi arrivati, dalle speculazioni, dalle piattaforme di “shared economy”, ecc. Questi processi globali hanno messo in luce una popolazione vulnerabile e quasi dimenticata della città: i non proprietari. L’attuale situazione abitativa di Praga è l’esito della via post-socialista alla liberalizzazione e alla deregolamentazione della proprietà, spesso etichettata come regime di privatismo (Hirt 2012). Dopo quarant’anni di regime proprietario socialista guidato dallo stato, la privatizzazione posta in essere tra gli anni Novanta e Duemila ha trasformato approssimativamente il 90% dello stock abitativo locale in proprietà privata. La proprietà privata è stata dunque riscoperta come componente fondamentale dello status sociale e, allo stesso tempo, sia la città sia lo stato hanno abbandonato qualsiasi politica abitativa proattiva. Basato su un lavoro di campo condotto nelle periferie di Praga, il presente articolo si focalizza su diverse forme di vulnerabilità abitativa presenti a Praga. La situazione dei non proprietari, che devono fronteggiare il pericolo costante dell’allontanamento, verrà confrontata con le strategie e le pratiche dei “nuovi arrivati” – migranti della regione post-Soviet che si trasferiscono in città e comprano appartamenti in complessi residenziali suburbani simili. Attraverso l’analisi delle diverse spazialità e temporalità individuali e del regime ibrido tra in e out e locale e globale, l’articolo discuterà il mercato abitativo post-socialista.

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