Un gruppo di culle-tintinnabula del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Fiche du document

Date

16 novembre 2016

Type de document
Périmètre
Langue
Identifiant
Relations

Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/2431-8574

Organisation

OpenEdition

Licences

https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ , info:eu-repo/semantics/openAccess



Citer ce document

Riccardo Berriola, « Un gruppo di culle-tintinnabula del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. », Les Carnets de l’ACoSt, ID : 10.4000/acost.922


Métriques


Partage / Export

Résumé 0

Le culle-tintinnabula, i cui primi rinvenimenti provengono da corredi di sepolture infantili di Rodi, hanno un’origine databile ai primi decenni del V sec. a.C. Prodotti fittili di piccole dimensioni presentano sulla parte superiore a rilievo una figura di bambino in posizione supina con le gambe raccolte. In seguito questi oggetti trovano larga diffusione e diverse varianti iconografiche sempre in ambito greco, e solo successivamente, in età ellenistica, nelle regioni dell’Italia centro-meridionale, probabilmente attraverso la mediazione di alcuni dei più rinomati centri apuli per la produzione coroplastica come Egnazia e Taranto, nei cui contesti tombali risultano presenti già dal IV sec. a.C. Vengono ora aggiunti maggiori dettagli al rilievo, quali il lenzuolo, il cappuccio o le fasce del bambino, mentre, talvolta, la figura non rappresenta più semplicemente un qualsiasi mortale fanciullo, ma prende le sembianze di un erote alato.

document thumbnail

Par les mêmes auteurs

Exporter en