20 juillet 2022
https://www.openedition.org/12554 , info:eu-repo/semantics/openAccess
Valeria Danesi, « S. Angelo di Panzo ad Assisi », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.26710
Il monastero duecentesco di S. Angelo di Panzo sorge alle falde del monte Subasio, a pochi chilometri di distanza da Assisi. Nonostante i pesanti rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, è ancora oggi possibile riscontrare la presenza di un elemento architettonico che permette di legare il complesso all’esperienza spirituale di santa Chiara di Assisi, diffusasi capillarmente dal XIII secolo nell’Italia centrale. All’interno dell’originaria chiesa è presente, infatti, un’apertura che doveva mettere in comunicazione il vano ecclesiastico con un ambiente contiguo che, assolvendo funzione di coro, permetteva alle religiose di ascoltare la liturgia senza essere viste dai fedeli salvaguardando così la tipica dimensione reclusa delle sorores. Questo particolare spazio liturgico può essere messo in relazione con quello simile rinvenuto all’interno del complesso divenuto, poi, modello per la successiva architettura damianita e clariana: il S. Damiano di Assisi. Esempi di cori “primitivi”, quindi, la cui scarsa visibilità dell’altare liturgico diede il via a una vivace sperimentazione che produsse, all’interno dell’ordine, risultati architettonici differenti in tutta l’Italia centrale e oltre. È quindi possibile considerare S. Angelo di Panzo come uno dei primissimi centri di sperimentazione architettonica dell’ordine damianita.