26 mai 2022
https://www.openedition.org/12554 , info:eu-repo/semantics/openAccess
Giacomo Todeschini, « Restituire l’incalcolabile », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.35500
La restituzione del «buon nome» perduto in conseguenza di una calunnia o di maldicenze diffuse all’interno di una comunità, ossia la reintegrazione di una reputazione sottratta con la diffamazione (una sottrazione paragonata, alla fine del Medioevo, al furto di una ricchezza invisibile) costituisce l’oggetto di molti ragionamenti e disquisizioni degli Scolastici fra tredicesimo e quindicesimo secolo. La difficoltà di rendere questo tipo di “bene” invisibile eppure fondamentale per la definizione dell’appartenenza civica indusse infatti giuristi e teologi a riflettere sistematicamente sulle conseguenze impreviste, politiche così come economiche, delle restituzioni dei beni acquisiti a torto e sugli effetti talvolta contraddittori di queste restituzioni.