Commercio e banca in Lombardia

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27 juillet 2022

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Sergio Tognetti, « Commercio e banca in Lombardia », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.37530


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l saggio prende in esame l’evoluzione economica delle città lombarde tra gli ultimi decenni del Duecento e la fine del XIV secolo. All’interno di un’area geografica assai più ampia rispetto alla regione attuale (quindi comprensiva di porzioni del Piemonte, dell’Emilia e del Veneto) si evidenziano due tipologie di sviluppi economici urbani: una, a nord del Po, contrassegnata da una maggiore e persistente importanza del settore manifatturiero, l’altra, a sud del grande fiume, decisamente più orientata verso attività commerciali e bancarie, talora esercitate su scala internazionale. La crisi dei decenni centrali del Trecento, unita all’espansionismo visconteo, colpirà soprattutto questo secondo modello. Le città di Piacenza, Alessandria, Asti e Chieri, di fronte all’aumento della concorrenza e all’emergere della potenza politica e commerciale milanese, entrarono in una fase di recessione, più o meno con le stesse modalità di centri toscani come Siena, Pistoia e Arezzo posti di fronte all’egemonia fiorentina. Più roseo fu invece il destino di città quali Como, Bergamo e Brescia, il cui solido comparto industriale si adattò con successo alle trasformazioni istituzionali ed economiche tardo medievali. The essay examines the economic evolution of the Lombard cities between the last decades of the XIIIth century and the end of the XIVth century. Within a much wider geographical area than the current region (therefore including portions of Piedmont, Emilia and Veneto) there are two types of urban economic developments: one, north of the Po, marked by a greater and persistent importance of the manufacturing sector, the other, south of the great river, decidedly more oriented towards trade and banking, sometimes exercised on an international scale. The crisis of the central decades of the XIVth century, combined with Visconti expansionism, will especially affect this second model. The cities of Piacenza, Alessandria, Asti and Chieri, faced with the increase in competition and the emergence of the Milanese political and commercial power, entered a phase of recession, more or less in the same way as in Tuscany, such as Siena, Pistoia and Arezzo facing the Florentine hegemony. The destiny of cities such as Como, Bergamo and Brescia was more rosy, whose solid industrial sector successfully adapted to the late medieval institutional and economic transformations.

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