27 juillet 2022
https://www.openedition.org/12554 , info:eu-repo/semantics/openAccess
Alma Poloni, « Il mercato internazionale dei panni e le industrie tessili Lombarde nel Trecento », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.37540
Questo articolo è un tentativo di delineare, nei suoi snodi principali, l’evoluzione delle industrie tessili delle città dell’attuale Lombardia nel corso del Trecento. La prima parte ricostruisce le caratteristiche del mercato internazionale dei panni di lana nella seconda metà del secolo, in una fase cioè per la quale sono disponibili fonti, soprattutto toscane, di eccezionale valore informativo. Questa indagine consente di ridimensionare l’idea, proposta in vari contributi da John H. Munro e per lo più accettata dalla storiografia, che nel corso del Trecento le industrie laniere europee si siano riorientate verso la lavorazione di tessuti di qualità elevata, o addirittura di lusso. In realtà il settore di mercato nel quale si concentravano la maggior parte delle produzioni europee era quello dei panni di qualità media o medio-bassa. Milano e Como rappresentano però, insieme a Firenze, le uniche eccezioni italiane a questo trend generale. Le due città lombarde si specializzarono in effetti nella fabbricazione di panni di qualità medio-alta. La seconda parte del saggio cerca di definire, entro i limiti imposti da una situazione documentaria tutt’altro che favorevole, come e quando Milano e Como abbiano intrapreso questa strada che, tra l’altro, non fu la stessa scelta da altre due manifatture lombarde di rilievo, quelle di Monza e di Brescia. Uno spazio più ridotto èriservato all’industria dei fustagni, che gode di un’attenzione di gran lunga minore da parte della storiografia nazionale e internazionale. Anche in questo caso vengono tuttavia formulate alcune ipotesi sull’andamento della produzione nel corso del Trecento.