Carestie in area lombarda tra fine duecento e metà Trecento

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27 juillet 2022

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Giuliana Albini, « Carestie in area lombarda tra fine duecento e metà Trecento », Publications de l’École française de Rome, ID : 10.4000/books.efr.37555


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All’interno del recente dibattito sulla «crisi del Trecento», il saggio pone l’attenzione sulle carestie in area lombarda, comprendendo in tale espressione sia le manifestazioni più blande di rialzo dei prezzi, legate alla penuria di alcuni generi alimentari, sia le carestie vere e proprie, sino alle più drammatiche che hanno portato alla mortalità per fame. Il focus è stato posto sulle notizie reperibili nelle cronache relative all’Italia centro-settentrionale, nelle quali sono state individuate notizie di crisi annonarie, dal secondo Duecento alla prima metà del Trecento. Un rapido sondaggio su fonti di natura diversa (in particolare statuti cittadini in materia annonaria) ha confermato che la preoccupazione delle autorità cittadine per il regolare approvvigionamento di beni alimentari si riflette in un moltiplicarsi di provvedimenti che tendono a regolamentare il flusso in città di beni alimentari. Le città lombarde, dunque, erano permeabili alle crisi e tendevano a compensare la produzione locale con l’acquisto di prodotti a lunga distanza. Il mito storiografico di una Lombardia autosufficiente e non toccata dalle crisi di sussistenza deve dunque essere ampiamente ridimensionato.

As part of the recent debate on the “crisis of the 14th century”, the essay focuses on famines in Lombardy, from the simple increase in prices to famines that led to increased mortality. The focus has been placed on the news found in the chronicles of central-northern Italy, from the second half of the thirteenth to the first half of the fourteenth Century. A quick survey on different sources (in particular the statutes) confirmed that the concern of the city authorities for the regular supply of food is reflected in a multiplication of provisions that want to regulate the flow of food into the city. The Lombard cities, therefore, were vulnerable by crises and tended to offset local production with the purchase of long-distance products. The myth of a self-sufficient Lombardy that was not affected by the crises of subsistence must therefore be greatly reduced.

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