Le leggi dell’imitazione

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12 mai 2016

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Gabriel Tarde et al., « Le leggi dell’imitazione », Rosenberg & Sellier, ID : 10.4000/books.res.123


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Un classico ritrovato. Si può definire così la prima pubblicazione integrale in italiano dell’opera maggiore di Gabriel Tarde, finalmente accessibile nell’edizione curata da Filippo Domenicali. Pubblicato a Parigi nel 1890, all’epoca della costituzione della sociologia come scienza, il testo affronta i nodi centrali della disciplina in un percorso che parte da una definizione dei princìpi della sociologia per spaziare in territori apparentemente eterogenei, che vanno dalla linguistica alla religione, dalla mitologia alla politica, dall’economia all’etica e all’arte. Noto in Francia come rivale e opposto simmetrico di Durkheim, dimenticato a lungo in Europa, ripreso negli Stati Uniti dalla Scuola sociologica di Chicago, rilanciato da Gilles Deleuze come interlocutore privilegiato intorno ai temi della differenza e della ripetizione, Tarde è anzitutto un acuto analista del rapporto tra scienze naturali e scienze sociali. Nella dialettica tra differenza e ripetizione egli vede il motore dello sviluppo umano a tutti i livelli, in un moto dinamico tra la variazione e la duplicazione, tra l’invenzione e l’imitazione. Il lettore sarà colpito dall’attualità del suo pensiero in riferimento soprattutto alla questione della moda e del prestigio, nei termini di un’anticipazione del dibattito contemporaneo sui temi della democrazia, dell’Europa e della cosiddetta globalizzazione. Questo libro inaugura la nuova collana La critica sociale, diretta dal filosofo Rino Genovese

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