Nazionalità e lotta di classe

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16 novembre 2015

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Paolo Perri, « Nazionalità e lotta di classe », Diacronie, ID : 10.4000/diacronie.3039


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L’articolo si propone di affrontare le relazioni intercorse tra il marxismo italiano e i nazionalismi periferici, attraverso la rilettura di una storia politica che affonda le sue radici nel Congresso di Colonia del Partito Comunista d’Italia e prosegue in sordina fino allo scioglimento di Democrazia Proletaria. Il Programma d’Azione approvato a Colonia nel 1931, che prevedeva la realizzazione della Federazione delle Repubbliche Socialiste e Soviettiste d’Italia, sancì l’inizio di una tormentata e ambigua relazione tra il marxismo nostrano e il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Subito accantonate dal movimento comunista ufficiale, queste tematiche riemergeranno periodicamente nei dibattiti della sinistra rivoluzionaria. Dai rapporti di Lotta Continua e Potere operaio con gli indipendentisti baschi e irlandesi, fino al riconoscimento ufficiale delle nazionalità periferiche italiane da parte di Democrazia Proletaria, sono molti gli elementi che invitano ad un’accurata riflessione su questi temi. L’analisi delle scelte e delle lotte condotte in nome del diritto all’autodeterminazione dalla Nuova Sinistra italiana potrebbe consentire una maggiore comprensione di un rapporto, quello tra socialismo e nazionalismo, talmente complesso da essere stato troppo spesso travisato.

The article aims to address the relationships between the Italian Marxism and the peripheral nationalisms, through the reading of a political history that has its roots in the Cologne Congress of the Communist Party of Italy, and that continued silently until the dissolution of “Democrazia Proletaria”. The program of action adopted in Cologne in 1931, which contemplated the creation of the federation of socialist and sovietic republics of Italy, declared the beginning of a troubled and ambiguous relationship between our national Marxism and the right of self-determination. Immediately after being set aside by the official Communist movement, this issue remerged periodically in the debates of the revolutionary left. From the relationships between “Lotta Continua” and “Potere Operaio” with the Basques and the Irish separatists, to the formal and official recognition by “Democrazia Proletaria” of the Italian peripheral nationalities, there are many elements which call for careful reflections on these issues. The analysis of the political decisions and the struggles waged in the name of self-determination by the New Italian Left could allow a greater understanding of the complex relationship between Socialism and Nationalism that has been too often misunderstood.

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