12 avril 2016
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Lucileide Costa Cardoso, « L’immaginario politico delle memorie: Brasile 1964-1985 », Diacronie, ID : 10.4000/diacronie.3977
Tra i vari tipi di beni simbolici prodotti in Brasile inerenti al periodo dittatoriale, stimolo per la memoria politica, costantemente oggetto di disputa, ci siamo concentrati sull’analisi dei libri, considerati ricostruzioni (auto)biografiche faziose con ambizioni storiche e documentali. In generale tali prodotti comprendono le testimonianze di coloro che furono toccati direttamente dalla repressione, gli esiliati e i prigionieri politici, i parlamentari dell’opposizione – incriminati o meno –, oltre a critici più moderati: letterati, giornalisti, esperti di diritto e membri dell’accademia. L’intento è quello decostruire e analizzare i momenti iniziali, gli “slanci” memorialistici più emblematici e le trasformazioni a cui andò incontro una produzione letteraria molto attiva nella critica ai golpisti e alla loro dittatura, particolarmente coraggiosa nell’esporre i casi dei prigionieri, delle torture e delle molteplici violazioni avvenute in campo istituzionale.