6 septembre 2016
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María Pilar Salomón Chéliz, « Los católicos españoles ante la libertad religiosa durante la Segunda República », Diacronie, ID : 10.4000/diacronie.4065
La Seconda Repubblica spagnola riconobbe la libertà di culto e stabilì la separazione tra Chiesa e Stato come base di un ampio programma di laicizzazione della società. Tanto le reazioni della gerarchia ecclesiastica e la mobilitazione cattolica di fronte alle disposizioni laicizzanti del governo provvisorio, quanto le idee sostenute dai deputati cattolici nei vari dibattiti costituzionali, evidenziarono – durante buona parte degli anni Trenta – come gran parte dei cattolici spagnoli non accettasse la completa libertà religiosa e la creazione di uno Stato laico. Questo articolo vuole analizzare in che modo si percepiva la libertà religiosa, in un contesto in cui la Santa Sede condannava questa pratica. Tenendo in considerazione che la società cattolica dell’epoca non era omogenea, cercheremo di osservare in che modo si strutturarono le differenze tra possibilisti e integralisti sulla libertà religiosa.