17 février 2020
Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1127-266X
Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/2532-0319
All rights reserved , info:eu-repo/semantics/openAccess
Tullio Telmon et al., « Langues et dialectes dans l’arc alpin », Éducation et sociétés plurilingues, ID : 10.4000/esp.2775
Dopo la legge sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche, approvata dal Parlamento italiano nel dicembre del 1999, tutte le lingue dell’uso popolare presentate in questo articolo, con la sola eccezione delle parlate galloitaliche e italo romanze, hanfno assunto una forma di ufficialità. Esse possono infatti essere usate, per esempio, nei consigli comunali e negli uffici municipali. Il vero problema è però quello delle varietà: se lo scopo della legge è quello di salvaguardare delle minoranze, l’ipotesi di privilegiare una varietà a scapito delle altre (o di trovare altre “soluzioni”) appare assai poco coerente con i suoi obbiettivi.