Antoni Tàpies e Bill Viola: un’arte che sopravvive alla mercificazione

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30 août 2016

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Di Giacomo Giuseppe, « Antoni Tàpies e Bill Viola: un’arte che sopravvive alla mercificazione », Rivista di estetica, ID : 10.4000/estetica.1047


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Il saggio approfondisce l’opera di due artisti fondamentali degli ultimi decenni, ovvero Antoni Tàpies e Bill Viola. La loro produzione artistica riesce a sfuggire alla condanna che Th. W. Adorno fa di tutti quei movimenti che rimettono in questione il concetto di arte e la nozione di opera. Questi due artisti salvano lo statuto dell’arte nella società post-industriale, vale a dire in un momento in cui le trasformazioni profonde del sistema culturale rischiano di minacciare la sopravvivenza della creazione artistica, come se la razionalità estetica non potesse che abdicare davanti alla razionalità strumentale. Sono pochi i pittori che come Antoni Tàpies riescono a infondere alla materia inanimata un’irradiazione e una capacità di evocazione tanto intense, mentre per Bill Viola tutte le opere d’arte rappresentano cose invisibili e la stessa tecnologia digitale non è altro che una forma più pura per avvicinarsi a quelle realtà non fisiche e non visibili che stanno sotto alle cose visibili del mondo. La scommessa di Tàpies e Viola riguarda la sopravvivenza dell’arte nell’universo mercantile di una società sempre più amministrata e sottoposta agli imperativi economici; la loro produzione pare mirata a renderci consapevoli della nostra mortalità, offrendo immagini in grado di mettere in connessione la dimensione sensibile e quella spirituale, il visibile e l’invisibile, aprendo lo spazio a una trascendenza che sembrava completamente svanita.

The paper propos a focus upon two contemporary artists through Adorno’s idea of “modern art”, in other terms of an art able to counteract the globalization of the culture industry. The artistic production of Antoni Tàpies and Bill Viola replies to condemnation that Adorno makes about all those movements which call fundamentally in question the concept of art and the notion of work. These two artists save the status of art in the post-industrial society, where the radical transformations of cultural system threaten the survival of artistic creation, as if the aesthetic rationality could only abdicate to an instrumental rationality. Tàpies, as well as Viola, belongs to that group of artists that makes us the consciousness of our mortality, where the dimension of critical reference of our world is always present.

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