Nuove Considerazioni a proposito del tempio di Giove Capitolino Castello

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8 octobre 2014

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Francesco Paolo Arata, « Nuove Considerazioni a proposito del tempio di Giove Capitolino Castello », Mélanges de l’École française de Rome - Antiquité, ID : 10.4000/mefra.317


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Il riesame di tutte le fonti letterarie, figurate e documentarie relative al Tempio di Giove Capitolino, messe in relazione con i resti archeologici noti e quelli recentemente venuti alla luce all’interno del Palazzo dei Conservatori e del Giardino Caffarelli, ha motivato una rilettura complessiva del monumento antico e delle diverse sue fasi costruttive, dall’età arcaica a quelle dovute ai rovinosi incendi del 83 a.C., del 69 e dell’80 d.C. In particolare si è cercato di sostenere l’ipotesi delle dimensioni templari molto più ridotte rispetto alla visibile platea di fondazione in cappellaccio, sulla scorta di una diversa lettura del basilare passo di Dionisio di Alicarnasso e delle altre fonti, su considerazioni storiche, su una più attenta valutazione delle problematiche tecniche e architettoniche.Relativamente alla cruciale fase ricostruttiva di Q. Lutazio Catulo (69 a.C.) si propone di collocare in questo momento la trasformazione del tempio dalle arcaiche forme tuscaniche a quelle di peripteros sine postico, attraverso l’aggiunta di una nuova peristasi di colonne marmoree, inglobante l’impianto primitivo sostanzialmente rispettato.La grande platea di fondazione andrebbe quindi interpretata come il templum inaugurato, parzialmente occupato dalla aedes di Giove, potendosi forse identificare più estensivamente come l’area Capitolina nota dalle fonti.

The re-examination of all the literary, illustrated and documentary sources relating to the Temple of Giove Capitolano, in relation to the existing archaeological notes and those that have recently come to light inside the Palazzo dei Conservatori and of the Giardino Caffarelli, has brought about a complex re-reading of the ancient monument and of the many different phases of construction, from ancient times to those due to the destructive fires of 83BC, AD69 and 80. In particular they are trying to maintain the hypothesis that the dimensions of the temple were far smaller with regard to the visible foundation plate in cappellaccio, after a different reading of the foundation step of Dionisio di Alicarnasso, and of a consideration of other historical sources for a closer examination of the technical and architectural problems. Relative to the crucial reconstructive phases of Q. Lutazio Catulo (69BC) it is proposed to place, at this time, the transformation of the temple from the archaic Tuscan forms to the peripteros sine postico, via the addition of a new set of marbled columns with the original installation substantially maintained.The large foundation plate would be interpreted as an inaugral templum, partially occupied by the aedes of Giove allowing themselves perhaps to identify more extensively with the Capitolina area noted by the sources.

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