Culti civici ed epidemie a Pisa nei secoli XIV-XV. Guglielmo di Malavalle e Nicola da Tolentino

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28 septembre 2017

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Cecilia Iannella, « Culti civici ed epidemie a Pisa nei secoli XIV-XV. Guglielmo di Malavalle e Nicola da Tolentino », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.3434


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Résumé It En

Come in molte altre città europee, l’insorgere e il diffondersi della peste durante il XIV e XV secolo indussero Pisa a chiedere la protezione divina attraverso manifestazioni devozionali (traslazioni di reliquie, processioni, produzione di immagini dipinte) che coinvolsero l’intera città e si espressero nei confronti di più antichi e di nuovi destinatari celesti. I culti per san Guglielmo di Malavalle e san Nicola da Tolentino rappresentano, rispettivamente, il recupero di una devozione civica debole e la creazione di un culto assente in città. Attraverso le pagine che seguono, cercheremo di indicare le forme e i modi in cui ordini religiosi, clero locale, privati cittadini e magistrati pubblici furono coinvolti negli eventi e il diverso grado di partecipazione espresso dalla città, intesa quest’ultima come insieme di persone che manifesta i propri vincoli identitari attraverso specifiche forme cultuali.

The spread of the plague during the fourteenth and fifteenth centuries forced Pisa to ask for divine protection through devotional events (translations of relics, processions, production of painted images). The cults of St. William of Maleval and St. Nicholas of Tolentino represent, respectively, the recovery of a weak civic devotion and the creation of a new cult in the city. Through the pages that follow, we will try to indicate the forms and the ways in which religious orders, local clergy, private citizens and public officials were involved in the events, and the different levels of participation expressed by the city.

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