8 octobre 2014
Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1123-9883
Ce document est lié à :
info:eu-repo/semantics/reference/issn/1724-2150
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/ , info:eu-repo/semantics/openAccess
Santos Salazar Igor, « Trasformazioni e dinamicità del popolamento e della territorialità fra Tardoantico e alto Medioevo (450-950) », Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, ID : 10.4000/mefrm.598
Prendendo spunto dalle realtà osservabili in tre zone dell’Europa occidentale: l’Anglia orientale, l’Álava e la Cora di Tudmīr, questo articolo propone uno studio che mostra come la fine dell’articolazione dello spazio d’epoca romana non fosse un processo univoco. La trasformazione delle forme di organizzazione amministrativa e dei centri insediativi urbani e rurali diede luogo a sviluppi diversi spesso in relazione alle differenti capacità di intervento diretto delle autorità centrali su ogni singolo territorio. Là dove queste furono in grado di agire nell’articolazione politica dello spazio si rispecchiarono in modo più diretto i loro interessi. Al contrario, in quelle zone dove la crisi del potere politico romano fu totale e molto rapida, la disorganizzazione dei modelli d’articolazione sovralocale dello spazio fu altrettanto sistemica. Successivamente, le forme insediative e la costruzione di territori politici dipese in buona misura dal gioco di relazioni fra poteri centrali e comunità locali.